IL LIBRO

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Della Filosofia e dei Gatti - Sgarbi F. (Mursia)

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martedì 6 gennaio 2009

IL PRIMO GATTO DELLA STORIA...ERA FEMMINA


IL PRIMO GATTO DELLA STORIA....ERA FEMMINA


Il primo gatto osannato e venerato lo troviamo al tempo degli Egizi.
Furono loro a cogliere - e sfruttare - le diverse abilità del felino, nonchè i primi a tentarne l'addomesticamento.
D'altronde, come non volersi conquistare la preziosa amicizia di un animale che è intelligente, acuto e capace di proteggere casa e granaio da topi, ratti e serpenti...?

Per questa sua valenza così ricca e positiva, il gatto ascese al livello più alto di venerazione...

E si ritenne fosse la reincarnazione di una divinità...femminile!

La DEA BASTET.

Dea dell’armonia, del piacere, della danza e del canto, ma, nel contempo, sempre vigile e, per questo, nota come « l’occhio sacro che sempre guarda » o « utchat » da cui deriva, probabilmente, la parola gatto.

Di notte, infatti, assumeva le sembianze del felino e, con la sua vista prodigiosa, proteggeva il padre Ra - dio del Sole - dal suo peggior nemico, Apep il serpente, assicurando raccolti abbondanti.

Per questo, successivamente, divenne anche la dea della fertilità.
La sede originaria del culto dedicatole era la città di Per Bastet - città dei gatti - dove fu eretto un tempio ospitante diversi gatti, in bronzo e in carne e ossa. Quando i gatti morivano venivano mummificati e sepolti nel tempio: molti ritrovamenti lo confermano.
Il culto, celebrato il 31 ottobre e severamente vietato ai bambini, prevedeva , musiche, danze, copiose bevute e riti sensuali.

Gli egizi divennero talmente devoti alla dea Bastet ed ai gatti che l'uccidere o il ferire furono designati come crimini gravissimi punibili con la pena capitale.
Promulgarono anche leggi per impedire l’esportazione dei felini, anche se i mercanti fenici riuscirono a contrabbandarne alcuni nei paesi del Mediterraneo e, oggi, si ritiene che i nostri soriani ne siano i discendenti diretti.
Il primo gatto venerato fu, dunque, venerato come reincarnazione di una divinità - femmina! - che invitava ad apprezzare il piacere, l'armonia, la bellezza rigogliosa, la piacevole compagnia, ma che, nel contempo, rifiutava di essere a disposizione di qualcuno.
Impossibile descrivere meglio l'essenza felina...!


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