IL LIBRO

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Della Filosofia e dei Gatti - Sgarbi F. (Mursia)

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venerdì 10 aprile 2009

BUONA PASQUA CON DOLCEZZA

Mancano 2 giorni a Pasqua.

E, nonostante, quello che è successo, qui in Italia, voglio fare un augurio. Un augurio che porti dolcezza e consolazione, cure dell'animo umano.
E non solo di quello umano...


Qualche riflessione in proposito, l'ho già scritta sul mio blog filosofico Filosofia-prendila-con (il link è http://filosofia-prendila-con.blogspot.com/).

In questa sede e in questo giorno, vorrei augurare, in un modo diverso, ma sempre nel pieno rispetto della dignità animale, Buona Pasqua.

Un augurio espresso attraverso un'adozione... un'adozione tanto voluta, quanto riuscita.

Questa è la storia di MOSE', micio del gattile di Ferrara.

Gatto adulto (molto adulto!), affetto da fiv, cioè da quella malattia, comunemente, definita hiv felina.

Beh, potreste dirmi, e lo chiami dolce come esordio?
No. Ma la fine dell'aneddoto lo è.


Una malattia, la fiv, che spaventa tanti possibili adottanti i quali lasciano, per questo, molti mici in gattile.

In realtà, è una "malattia non malattia" che non inficia in modo determinante la vita del peloso e che molti gatti - accasati o randagi - che circolano per strada, hanno.
Solo che, se non lo si sa, il problema non si pone.


Ma se si sa???

E' l'informazione la cura di tutto: lo diceva Socrate.

L'ho ripeto io, anche nel libro, e, per fortuna è una consapevolezza che, noto, va diffondendosi.

Emanuela, l'adottante di Mosè, la pensa come me: si è informata, quando è stata ora di adottare un gatto, adulto (quasi vecchio) con la fiv, che è venuta a prendere, appositamente, da Verona, a Ferrara! E son 110 km...

E il risultato splendido lo vedete in quella faccia...pardon, muso da paracarro che, in modo interrogativo, fissa l'obbiettivo.

E' proprio con la storia di Mosè, che mi congedo, lasciando la parola alla sua "umana" Emanuela. Questa vicenda così dolce è il mio augurio per una Pasqua serena.

E, poi, sappiatemi dire se, guardando quegli occhioni vispi (e famelici...in tutti i sensi!) e quel panciotto rotondo, vi sembra un gatto ammalato....

BUONA PASQUA, dolcemente....

Emanuela: "... Per segnare l'ambo, accoppiando animale adulto + animale malato, l'unica cosa, a mio avviso necessaria, è l'informazione.
Basta parlare con i veterinari, leggere qualche rivista e rimettersi giustamente nelle mani di chi sicuramente ne sa più di noi. La maggior parte delle malattie, anche se non sono curabili, si possono tenere sotto controllo."

(Scusate. Faccio una piccola intrusione... dalla foto, mi sembra piuttosto evidente che la malattia è sotto controllo e non sconvolge l'esistenza della piccola peste...)

"Prendere un animale in un rifugio - continua Emanuela - oltre ad essere un'azione gentile, è economica in termini di tempo e denaro.

In termini di tempo : non si deve cercare. Non si deve insegnare all'animale la convivenza con l'uomo. Non si deve insegnare all'animale a sporcare nei punti consentiti. Si può avere un'idea del carattere dell'animale. Si porta a casa un animale che accetta di buon grado la cura umana.

In termini di denaro : non si paga una vita, che non ha un prezzo e come tale non può essere venduta, comprata o posseduta.Se l'animale è adulto, sarà già sterilizzato e vaccinato.

E, infine, cosa può metterti più allegria di un orsetto peloso che perlustra la nuova casa, prima giustamente imparito...mica lo sa lui dov'è...e poi, piano piano, capisce di essere arrivato a destinazione, di potersi rilassare e gustare finalmente un comodo materasso con gambe e braccia?
Tutti meritiamo un'opportunità..cominciamo a darla ad altri, e magari incontreremo altri come noi.

La mia micia Mila è morta di leucemia in gennaio, dopo 8 anni di vita serena e completamente asintomatica.Certo, l'ultimo mese è stato pessimo, ma la vita non è sempre cuoricini e orsacchiotti.
L'ho curata al massimo delle possibilità, senza risparmiare denaro nè tempo, ma la natura fa il suo corso.
Ho pianto, e piango tuttora, nonostante Mosè.
Ho perso un essere che faceva parte della mia esistenza, però adesso è arrivato un pagliaccio tutto nero che quando piango mi guarda con una faccia che sembra dire:


" Che fai? Che strana che sei!
Dai siediti bene così posso venire in braccio a fare le fusa"...

E, puntualmente, lo fa. E il pianto si trasforma in una risata.

La tristezza si esaurirà prima o poi, e rimarranno i bei ricordi, ai quali si aggiungeranno quelli che sto costruendo ora.
Voglio onorare il passaggio della mia micia su questa terra, ricordandola e offrendo ad altri il posto che ha lasciato.
Lei mi ha accompagnato, anche attraverso momenti poco simpatici della mia vita, fin dove ha potuto. Ma non mi ha lasciata da sola.E' arrivato quel matto di Mosè!"
Il sito del gattle di Ferrara è http://gattileferrara.altervista.org/Home.htm

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