IL LIBRO

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Della Filosofia e dei Gatti - Sgarbi F. (Mursia)

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martedì 2 giugno 2009

IL GATTO, LO ZEN E IL CERCHIO

In Birmania, vi è un monastero splendido, ligneo e buddhista dal nome Nga Phe Kyaung.

E' un luogo noto poichè i gatti sono abituati a saltare dentro dei cerchi.

No, cari lettori: non succede, come nei circhi, in cui gli animali sono violati nella loro libertà a dignità.
Questo è un luogo in cui i mici, spontanemente, rimangono in cambio del cibo: un saltino, un pesciolino...


Parlando con qualcuno, mi sono sentita dire che si tratta di uno spettacolo "povero", atto ad ottenere qualche offerta.

Non so: non sono mai andata laggiù. Ma vivo in Giappone e comincio a conoscere la cultura buddhista di cui l'Oriente è imbevuto. Una cultura che, da sempre, rispetta la Vita, in ogni sua forma.

Forse, sarebbe utile considerare che il simbolo del CERCHIO, per lo Zen, rimanda all'Illuminazione e, quindi, all'evoluzione delle spirito: il vivere dell'essere in armonia con gli altri esseri. E basta approfondire un poco per sapere che, tale simbolo, si è sempre distinto, in differenti culture ed epoche, per questo suo significato di perfezione o di tensione ad essa.

Sarà, dunque, un caso che i saggi monaci buddhisti "chiedano" proprio ai mici - animali, da sempre, noti per la loro sensibilità "particolare" - di saltare nel Cerchio?

Sayonara

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